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I sottobicchieri "non birra"

Un amico vi porta un sottobicchiere da un suo viaggio, magari in un paese esotico, non lo avete mai visto e non riuscite a classificarlo, lo fate vedere ad un raduno ai collezionisti esperti, sicuri di avere una rarità, e questi lo bollano come "non birra" sminuendone drammaticamente l'importanza...

sottobicchiere non birraMa cosa sono i sottobicchieri "non birra" o "non birrari"?
La risposta è ovvia ma ritengo necessario precisare cosa si intende comunemente per "sottobicchieri di birra":
I "sottobicchieri di birra" sono solo quelli emessi da un birrificio o, in alternativa, sottobicchieri emessi dalla filiera della commercializzazione della birra, importatori, distributori, pub, etc. purché riportino il marchio della birra stessa.
Tutti i sottobicchieri che non soddisfano questi requisiti sono dei "non birra". Gli anglosassoni, più correttamente, li chiamano "non-brewery". Un esempio è il sottobicchiere a fianco, scelto per la homepage proprio perché generico (lo usavano al brewpub Il Bovaro prima di stampare i propri), pur riproducendo un bicchiere di birra spumeggiante deve essere considerato "sottobicchiere non birrario" perché non è stato emesso da una birreria. Da notare che, per assurdo, esistono "sottobicchieri di birra" che invece di birra non trattano, ne trovate un paio di esempi nella pagina dei "sottobicchieri senza nome".

I sottobicchieri "non birra" più comuni sono, abbastanza ovviamente, quelli di altre bevande (alcolici, bibite, acque minerali, etc.) e i sottobicchieri "turistici" (alberghi, ristoranti, bar, etc.). Comunque si trovano sottobicchieri praticamente di tutto, dalla pubblicità di generi alimentari, banche, trasporti, elettronica fino alle "pubblicità progresso" e ai partiti politici.

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